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COMUNICARE EFFICACEMENTECoaching individuale, corsi di public speaking, traduzioni

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Architettura e Coaching

Cos’è un architetto?

Nella pratica del coaching linguistico, dove incontro professionisti in ogni campo, parto spesso da domande come questa, apparentemente banali.

Una volta superate le tautologie (“architetto è chi progetta e presiede alla costruzione di edifici”), come coach linguistico il mio ruolo è aprire una riflessione sulle fondamenta (sic) della professione: cosa fa, in realtà, l’architetto?

Qual è il suo ruolo?

Come si valuta, la capacità professionale dell’architetto?

Chi ne valuta l’opera, in quali momenti la valuta, e sulla base di quali criteri?

Da qui parte il coaching linguistico: interrogarsi su ciò che a prima vista appare evidente spesso genera prospettive ortogonali sulla quotidianità.

“Insanity”, afferma una citazione erroneamente attribuita ad Albert Einstein e probabilmente originata dagli Alcolisti Anonimi, “is repeating the same mistakes and expecting different results”. Finché pensiamo di ottenere all’estero risultati diversi riproponendo ciò che abbiamo sempre fatto in Italia corteggiamo quella rassicurante forma di insanità mentale generalmente travestita da tradizione, routine, abitudine, vezzo, blasone.

Per questo credo che abbia senso partire dal concepire idee “diverse” sul perché investire il proprio tempo e le proprie energie in un’iniziativa di “aggiornamento professionale”: per indirizzare il significato di “aggiornare” lungo la rotta giusta. Lontano dagli scogli del “rinviare ad un altro momento” e vicino al concetto di “tenere a giorno, mettersi al passo”; ed anche verso un magnifico intransitivo: farsi giorno.

 

Come coach linguistico cui è stato affidato l’incarico di aiutare degli architetti ad avere successo “con l’estero”, non posso che partire da qui: dal guardare il problema con occhi diversi.

 

Il problema del “cos’è un architetto” è ancor più pregnante nel momento in cui poniamo questa figura al centro di una rete di rapporti con soggetti non provenienti dalla stessa cultura. Qui, immaginare di raggiungere il successo professionale affidandosi alle definizioni scontate, alla quotidianità, al “qui si è sempre lavorato così” non può che portare al naufragio. É forse questa la ragione per la quale il 42% degli architetti italiani dichiara di volersi trasferire all’estero, mentre solo il 5% dichiara di averci effettivamente lavorato[1]?

Sospetto di si.

La prima differenza tra il coaching e la formazione “tradizionale” nasce da qui: come coach linguistico, non ho formule magiche da proporre, non ho teorie preconcette o preconfezionate da sbolognare ad un pubblico assetato di conoscenze, non sono l’ennesimo esperto della materia pronto a sciorinare a tassametro Verità Assolute.

Contrariamente alla formazione d’aula, non sono un “couch” sul quale sedersi comodamente mentre scorre una colorata presentazione powerpoint. Sono invece un “coche”, nel senso francese del termine: quella particolare versione di cocchio sviluppata nel XVI secolo che consentiva, grazie agli ammortizzatori e ad una cabina coperta, di spostarsi più o meno comodamente da un luogo all’altro. Quindi: necessità di forza propulsiva, di cavalli (non cavalli motore), di passeggeri, di conducente, di destinazione chiara.

Sono anche (a volte) “coach class” – classe economica, priva di frills, di fronzoli, ma aperta e disponibile anche a passeggeri non appartenenti alla nobiltà. So che per la gran parte dei miei clienti ciò che conta è divenire più capaci di raggiungere un obiettivo piuttosto che poter dire “sono appena tornato da un corso alla Bocconi” – con tutto il rispetto per la mia anziana Alma Mater, dove ho lavorato per quasi un decennio.

Sono poi (sempre) un “coach” nel senso americano del termine (che purtroppo ormai diamo per scontato): un allenatore che ti aiuta a migliorare ciò che sai fare, nel quadro del particolare ruolo che occupi nella particolare squadra del particolare gioco che occupa il tuo tempo.

Tra i miei strumenti di lavoro: la lingua (Certo, inclusa l’ironia e la battuta facile, ci mancherebbe!). Lavoro con, e sulla, lingua.

Questo perché nella gran parte dei casi, tra le competenze richieste per “Vincere In Culo Mundi” una posizione preminente è occupata dal “saper convincere altri della giustezza delle proprie idee”.

La lingua come strumento di relazione, ponte tra individui e culture. Digito su google “Frank Lloyd Wright quotations”:

“We create our buildings and then they create us. Likewise, we construct our circle of friends and our communities, and then they construct us”.

Di colpo, l’architetto non è più (solo) chi costruisce edifici: è colei (colui) che, per il tramite del ponte-edificio, costruisce relazioni e viene da esse costruita(o); un pontifex privo del dogma dell’infallibilità e, forse, più vicino all’originale senso evangelico della parola: colui (colei) che è primo(a) perché è l’ultimo(a) di tutti, la persona che “serve”, al punto da “venir costruita” non solo dal proprio cerchio di amicizie e comunità, ma anche addirittura suo stesso prodotto, l’edificio.

In quello spazio al di fuori dei confini del (fu) Belpaese, in quei luoghi che per comodità nel mio libro sul coaching chiamo “In Culo Mundi”, ha successo il professionista che è in grado di osservare, di ascoltare, e di entrare in risonanza, con una rete molto ampia di soggetti: committenze, comunità, partners, finanziatori, lavoratori di cantiere... Attraverso la lingua, certo. Ma in una maniera diversa da quella che tendiamo a dare per scontata. Così come il successo di un edificio non si misura dalla qualità delle fondamenta, Vincere In Culo Mundi dipende solo in minima parte dalla correttezza grammaticale e di pronuncia del proprio inglese.

Nella mia esperienza di coaching, ho verificato che questo è vero per l’ingegnere, l’avvocato, il commercialista, il manager.

Mi aspetto che sia vero per l’architetto.

E per il coach linguistico: per questo, mi piace pensare che tra gli architetti iscritti all’Ordine ci sia qualcuno che, in questo momento, stia raccogliendo il mio invito ad “entrare in risonanza” ed aggiungere il suo personale tassello a quello che vuol essere, più che un soliloquio, un dialogo.

angelo[chiocciola]communicationskill.it

[1] Architects’ Council of Europe, The Architectural Profession in Europe 2016

QUALCHE DATO SULL'INGLESE

  • icon Qualche statistica
  • icon Esperienze

Un concetto semplice: maggiore interconnessione = maggior bisogno di comunicare efficacemente in altre lingue.

 

Quanto è importante l'inglese nella tua impresa?      Entro quanto tempo devi migliorare il tuo inglese?

 [Fonte: The Globalization of English Report (Pearson, campione di 26000 persone impiegate in 3500 aziende in tutto il mondo)]

Il tuo valore reale?

"The most difficult thing is to have to admit that one’s value as an English speaker overshadows one’s real value” (Harvard Business Review)

Da cosa dipende la tua carriera?

"Employees facing one-language policies often worry that the best jobs will be offered only to those with strong English skills, regardless of content expertise" (Harvard Business Review)

Quale profilo per il tuo insegnante di inglese?

"Companies need to contract with language vendors who specialize in helping employees at various levels of proficiency. The vendors need to be intimately familiar with the company context so that they can guide employees’ learning, from how best to allocate their time in improving skills to strategies for composing e-mails in English".(Harvard Business Review)

Mantenere la motivazione

"Because a language transformation is a multiyear process whose complexity far exceeds most other change efforts, it is crucial to maintain employee buy-in over time" (Harvard Business Review)

ESPERIENZEAlcuni clienti coi quali ho lavorato

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    Michele, giovane imprenditore, sta affrontando da due anni un percorso di coaching linguistico. Ora, si trova di fronte una sfida importante...
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Quando cerchi un coach, chiediti prima di tutto: "chi è la persona che mi aiuta?" Angelo

CLIENTI Testimonianze

  • Marco, 41 anni, ingegnere ambientale 

    "Angelo ha la dote di ascoltare e saper guidare verso lo scopo desiderato...professionalità e competenza di altissimo pregio che ti trasmette con semplicità e rilassata comunicazione. E' inoltre prodigo di disponibilità e attenzione che diventa un piacere condiviso quello di imparare a migliorarsi"


  • Daniele, 25 anni
    studente di Economia

    "Ho condiviso con Angelo due diversi percorsi di Inglese e Francese...Ho trovato nel coaching...uno spazio e un momento solo mio, veramente mio, nel quale condividere ed esprimere i miei interessi, le mie curiosità e le mie passioni grazie all'aiuto completo (grammatica, pronuncia, ascolto, espressioni tipiche, consigli ecc.) di Angelo"

  • Leonardo.png - 72.71 kB
    Leonardo, 27 anni
    Imprenditore

     "Esperienza unica sotto molti punti di vista. Angelo è molto disponibile e professionale con tecniche molto interessanti che mi stanno facendo crescere non solo relativamente all’acquisizione della lingua, ma anche sotto altri importanti aspetti della mia vita lavorativa (capacità di negoziazione, tecniche di marketing, ecc….) … GREAT!"

  • Francesco, dipendente Ministero Difesa


    "Motivi di lavoro mi hanno spinto a cercare qualcuno che mi potesse aiutare nell'impare a comunicare in lingua inglese. In Angelo ho trovato una persona attenta, preparata e disponibile nel gestire le esigenze formulate. Inizialmente avevo bisogno di impare un po' meglio la lingua piuttosto che la comunicazione ma il sistema adottato da Angelo mi ha reso consapevole dell' esistenza di tecniche di apprendimento di sicuro valore. Le lezioni svolte sono risultate molto proficue ed interessanti".

  • Ying-Dan, studente, 19 anni
    "I am from China, majoring in Business and Management in Italy. I studied with Angelo for my University examination. Angelo is exceptionally good at teaching. We spoke avbout language problems, and discussed economic issues in great detail. Before working with Angelo, I never had any significant exposure to the study of economics, and he was very helpful in this regard, I alkways consult him when I have questions about Italian politics, as he is a very knowledgeable individual. And it was really interesting when he explained new words in Latin. I thoroughly enjoyed the time spent studying with Angelo"

  • Paolo.png - 87.06 kB
    Paolo, 56 anni
    dirigente farmaceutico

    "Ho contattato il Dr.Fanelli per un supporto ad un importante colloquio di lavoro in lingua inglese nel settore farmaceutico. Ne ho tratto preziosi suggerimenti e consigli che hanno orientato in maniera determinante il mio approccio all'intervista professionale. Il successivo remake del curriculum vitae sempre in lingua inglese ha dato un impatto visivo migliorato nell'esposizione dei contenuti e più incisivo nel visualizzare gli obiettivi raggiunti. Grazie di cuore al Dr.Fanelli per la fantastica consulenza di coaching."

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