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  • Fattore Edonico

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COMUNICARE EFFICACEMENTECoaching individuale, corsi di public speaking, traduzioni

  • COACHING INDIVIDUALE

    Un metodo efficace per apprendere a comunicare in inglese o francese per raggiungere i tuoi obiettivi professionali!

     

  • CORSI DI PUBLIC SPEAKING

    Apprendere a comunicare in pubblico: in italiano, inglese e francese

     

  • TRADUZIONI

    Un libro, un documento importante, o un sito web: conti sul fatto che una "traduzione maccheronica" susciti simpatia?

     

  • UNA ESPERIENZA VENTENNALE

    A chi stai affidando il tuo apprendimento?
    Leggi il mio curriculum.

     

L’idea di “aprirsi all’estero” può sembrare un semplice slogan. Provo a svilupparla, per dare qualche indicazione concreta per imprenditori e lavoratori interessati a questo obiettivo. In questa sede, mi interessa parlare di uno strumento molto potente per perseguire con successo la finalità di aprirsi all’estero: il coaching.

Sul piano degli obiettivi, mi sembra chiaro che se l’economia locale è stagnante (e quella Umbra è, per quanto possa essere paradossale, più stagnante di quella dell’Italia intera), le soluzioni vanno cercate prima di tutto al di fuori dei “mercati tradizionali”. Che si tratti di agriturismi, della ricerca del lavoro per un neolaureato, o di clienti per un professionista, mi sembra chiara la necessità di “aprire nuove strade”, ad esempio: contattare vacanzieri attraverso canali diversi dal solito (da qui l’esplosione del web), smettere di inviare centinaia di curriculum alle solite liste di aziende italiane, proporre i propri servizi professionali su piattaforme o con modalità innovative.

Rimanere stolidamente attaccati a “ciò che ha funzionato nel passato” può rivelarsi una strategia suicida e penso che in gran parte l’attuale stagnazione umbra ed italiana siano spiegabili con un ostinato attaccamento ad abitudini ormai inefficaci. Uno degli elementi che, a mio parere, sono più cristallizzati nella cultura umbra è l’atteggiamento (ottimo, se sei nel dodicesimo secolo e le persone si conoscono tutte, un po’ meno se volente o nolente vivi in un mondo globalizzato dove le persone viaggiano) di “fidarsi solo di ciò che si conosce”: interagire con interlocutori dei quali sappiamo prevedere le reazioni, perché ci abbiamo interagito in passato. Pur se rassicurante, questo atteggiamento fa sì che si escludano automaticamente dal proprio “raggio visivo” proprio quei campi dai quali emergono più promettenti le opportunità. Andare oltre questo “conservatorismo delle relazioni”, rompere lo schema del “si è sempre fatto così” diventa allora il primo passo per costruire qualcosa di diverso. Faticoso, certo, perché è impossibile dare per scontato “l’altro”. Ma promettente.

Nel mio lavoro di coach di comunicazione in inglese, incontro sopratutto clienti che sono giunti a questa constatazione: se voglio che la mia situazione (aziendale o professionale) cambi, devo cambiare prima di tutto io stesso, a partire dalla mia maniera di comunicare.

Da qui, si entra in un territorio sconosciuto, perché interagire con “lo straniero” comporta prima di tutto se non abbandonare almeno rendere più flessibili i propri schemi consolidati di comunicazione con l’altro. Se possiedi un agriturismo in Umbria e t’interessa che questo business si sviluppi, non puoi sederti sulla favoletta del cuore verde e dell’Umbria mistica e aspettare prenotazioni, ma devi dare un servizio che soddisfi una clientela sempre più eterogenea, che può provenire indifferentemente da Vigevano o da Shanghai, e quindi devi essere in grado di soddisfare sia la classica casalinga lombarda che il Sikh col turbante. Se hai in tasca una laurea in ingegneria o in economia, non puoi partire dal concetto che “gli amici degli amici” ti trovino un posto, ma devi comprendere i tuoi punti di forza, i tuoi obiettivi di crescita professionale, trovare un contesto nel quale i primi possano essere apprezzati, e i secondi soddisfatti, e convincere il tuo interlocutore che c’è un incontro potenzialmente fruttuoso da esplorare.

Incidentalmente, mantengo la promessa fatta nell’articolo precedente e spiego perché è sciocca la frase fatta che “l’Università non prepara al mondo del lavoro”. E’ una sciocca frase fatta perché l’Università non deve e non può “preparare al mondo del lavoro”, perché il suo compito è fornire cognizioni, schemi di lettura, e non esperienze pratiche. La parola chiave è appunto questa: esperienza. Esperienza, dal latino experior: mettersi alla prova, sperimentare, misurarsi, tentare, affrontare.

L’esperienza, cioè un’azione concreta all’interno di una situazione non nota precedentemente, è ciò che ci permette di costruire modelli di reazione e di interazione con l’altro, mentre la conoscenza “teorica” (quella alla cui trasmissione è dedita l’Università) ci consente di interpretare le situazioni, dargli un senso dopo che si sono materializzate.

Se da una parte quest’affermazione ci dà la misura del funzionamento di alcune aziende italiane (povere “fornitrici di esperienza”, a voler essere gentili), dall’altra ci indica anche che il primo strumento per “aprirci all’estero” e “sviluppare relazioni nuove con partner al di fuori del contesto conosciuto” è creare e vivere delle esperienze. Nel mio lavoro, la totalità dei clienti arriva dopo essere rimasta insoddisfatta dei classici “corsi di inglese” – e la ragione di questa insoddisfazione è che un corso di inglese può trasmetterti la conoscenza della lingua, ma non può farti sviluppare la capacità di impiegarla correttamente. Puoi sapere “cosa” dire, in altre parole, ma non sai “come” dirlo – e quando stai affrontando un colloquio di lavoro in inglese ciò che interessa l’intervistatore è proprio la tua capacità di sbrogliartela con una situazione di fronte ad un interlocutore sconosciuto, convincendolo dei tuoi meriti.

Negli anni, ho sviluppato un metodo di coaching che ha come obiettivo proprio l’acquisizione di esperienza, più che la trasmissione di teorie e concetti. Vuoi affrontare con successo un colloquio di lavoro? Più che studiare, serve praticare. Sottoporti a delle situazioni il più possibili simili a quella reale che andrai ad affrontare, per il maggior numero possibile di volte, in maniera tale che quando ti troverai ad affrontare la “realtà reale”, l’intervista vera, quella che determina se sarai o meno assunto, i tuoi schemi comportamentali (la tua capacità di reazione a degli stimoli che sono sostanzialmente impossibili da prevedere in anticipo) si indirizzeranno da soli verso la reazione “giusta”. Perché avrai già sperimentato la situazione molte volte prima, e saprai osservare il tuo interlocutore, comprendere cosa sta chiedendoti, e saprai anche dire di no se la situazione o i tuoi obiettivi personali lo richiedono. Da questo punto di vista, il coaching è un ottimo strumento per sviluppare competenze di relazione (io mi occupo di relazioni di business con partner esteri, ma il coaching negli ultimi anni ha avuto successi strabilianti in moltissimi campi, dallo sport, allo sviluppo personale, all’arte, alla psicologia) perché è basato su un modello che non è quello della trasmissione di nozioni, quanto piuttosto quello della creazione di un contesto in cui sia possibile simulare in maniera sicura una situazione reale, e quindi acquisire esperienze, rifletterci sopra, ed espandere la propria capacità di risolvere sfide nuove. Il coach non è un insegnante, perché non ha nulla da insegnare. Il coach (dal francese “coche”, carrozza), è uno strumento che “ti tras-porta” da un luogo (il tuo attuale insieme di competenze) ad un altro: le competenze di relazione che ti mettono in grado di interagire anche con persone sconosciute in situazioni mai sperimentate prima. In quanto tale, il coaching è uno strumento in grado di farci uscire dal pantano della stagnazione.

QUALCHE DATO SULL'INGLESE

  • icon Qualche statistica
  • icon Esperienze

Un concetto semplice: maggiore interconnessione = maggior bisogno di comunicare efficacemente in altre lingue.

 

Quanto è importante l'inglese nella tua impresa?      Entro quanto tempo devi migliorare il tuo inglese?

 [Fonte: The Globalization of English Report (Pearson, campione di 26000 persone impiegate in 3500 aziende in tutto il mondo)]

Il tuo valore reale?

"The most difficult thing is to have to admit that one’s value as an English speaker overshadows one’s real value” (Harvard Business Review)

Da cosa dipende la tua carriera?

"Employees facing one-language policies often worry that the best jobs will be offered only to those with strong English skills, regardless of content expertise" (Harvard Business Review)

Quale profilo per il tuo insegnante di inglese?

"Companies need to contract with language vendors who specialize in helping employees at various levels of proficiency. The vendors need to be intimately familiar with the company context so that they can guide employees’ learning, from how best to allocate their time in improving skills to strategies for composing e-mails in English".(Harvard Business Review)

Mantenere la motivazione

"Because a language transformation is a multiyear process whose complexity far exceeds most other change efforts, it is crucial to maintain employee buy-in over time" (Harvard Business Review)

ESPERIENZEAlcuni clienti coi quali ho lavorato

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    Michele, giovane imprenditore, sta affrontando da due anni un percorso di coaching linguistico. Ora, si trova di fronte una sfida importante...
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Quando cerchi un coach, chiediti prima di tutto: "chi è la persona che mi aiuta?" Angelo

CLIENTI Testimonianze

  • Marco, 41 anni, ingegnere ambientale 

    "Angelo ha la dote di ascoltare e saper guidare verso lo scopo desiderato...professionalità e competenza di altissimo pregio che ti trasmette con semplicità e rilassata comunicazione. E' inoltre prodigo di disponibilità e attenzione che diventa un piacere condiviso quello di imparare a migliorarsi"


  • Daniele, 25 anni
    studente di Economia

    "Ho condiviso con Angelo due diversi percorsi di Inglese e Francese...Ho trovato nel coaching...uno spazio e un momento solo mio, veramente mio, nel quale condividere ed esprimere i miei interessi, le mie curiosità e le mie passioni grazie all'aiuto completo (grammatica, pronuncia, ascolto, espressioni tipiche, consigli ecc.) di Angelo"

  • Leonardo.png - 72.71 kB
    Leonardo, 27 anni
    Imprenditore

     "Esperienza unica sotto molti punti di vista. Angelo è molto disponibile e professionale con tecniche molto interessanti che mi stanno facendo crescere non solo relativamente all’acquisizione della lingua, ma anche sotto altri importanti aspetti della mia vita lavorativa (capacità di negoziazione, tecniche di marketing, ecc….) … GREAT!"

  • Francesco, dipendente Ministero Difesa


    "Motivi di lavoro mi hanno spinto a cercare qualcuno che mi potesse aiutare nell'impare a comunicare in lingua inglese. In Angelo ho trovato una persona attenta, preparata e disponibile nel gestire le esigenze formulate. Inizialmente avevo bisogno di impare un po' meglio la lingua piuttosto che la comunicazione ma il sistema adottato da Angelo mi ha reso consapevole dell' esistenza di tecniche di apprendimento di sicuro valore. Le lezioni svolte sono risultate molto proficue ed interessanti".

  • Ying-Dan, studente, 19 anni
    "I am from China, majoring in Business and Management in Italy. I studied with Angelo for my University examination. Angelo is exceptionally good at teaching. We spoke avbout language problems, and discussed economic issues in great detail. Before working with Angelo, I never had any significant exposure to the study of economics, and he was very helpful in this regard, I alkways consult him when I have questions about Italian politics, as he is a very knowledgeable individual. And it was really interesting when he explained new words in Latin. I thoroughly enjoyed the time spent studying with Angelo"

  • Paolo.png - 87.06 kB
    Paolo, 56 anni
    dirigente farmaceutico

    "Ho contattato il Dr.Fanelli per un supporto ad un importante colloquio di lavoro in lingua inglese nel settore farmaceutico. Ne ho tratto preziosi suggerimenti e consigli che hanno orientato in maniera determinante il mio approccio all'intervista professionale. Il successivo remake del curriculum vitae sempre in lingua inglese ha dato un impatto visivo migliorato nell'esposizione dei contenuti e più incisivo nel visualizzare gli obiettivi raggiunti. Grazie di cuore al Dr.Fanelli per la fantastica consulenza di coaching."

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